21 Settembre 2023 – Giornata Mondiale dell'Alzheimer

 

La Giornata Mondiale dell'Alzheimer fu istituita per la prima volta dall'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sia sulla prevenzione che sul decorso della malattia. Qui di seguito cercherò di dare una risposta esauriente per ogni domanda.

Cos'è l'Alzheimer?

Il nome di questa patologia deriva da un neurologo tedesco (Alois Alzheimer) che, all'inizio del 1900 descrisse per primo sintomi e caratteristiche. E' una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo. Nel corso del tempo le cellule del cervello vengono distrutte provocando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive dell'individuo (memoria, linguaggio e ragionamento) fino a compromettere l'autonomia e e la capacità di svolgere le normali mansioni quotidiane malattia dell'Alzheimer (Alzheimer's Disease) ha un'incidenza di circa il 5% della popolazione over 65 e circa il 20% degli ultra-85enni, anche se in alcune situazioni può manifestarsi anche precocemente intorno ai 50 anni.


Quali sono le cause che scatenano l'Alzheimer?


L'origine della malattia sembrerebbe essere legata ad un'alterazione del metabolismo di una proteina, la proteina precursore della beta amiloide (detta App). Quest'ultima è una sostanza neurotossica che si accumula lentamente nel cervello causando la morte neuronale progressiva.


Quali sono i sintomi associati alla malattia dell'Alzheimer?

Anche se i sintomi possono variare molto da persona a persona è opportuno prestare attenzione alla perdita della memoria. Con il passare del tempo si associano altri disturbi come:


  • disorientamento spaziale

  • disorientamento temporale

  • disturbi del sonno

  • disturbi del linguaggio

  • difficoltà nello svolgere le normali attività quotidiane

  • perdita dell'autonomia


E' possibile prevenire tale malattia?

Purtroppo allo stato attuale non abbiamo una vera ed efficace prevenzione nei confronti di questa malattia . Molti autorevoli studi suggeriscono che il rischio di incorrere in questa malattia possa essere ridotto diminuendo il rischio di malattie cardiache e diabete. Un'appropriata stimolazione cognitiva è considerata una strategia a favore del benessere cerebrale e cognitivo.


Cosa può fare lo psicologo?

Lo psicologo è una figura importantissima sia per la cura del paziente che nel supporto alla famiglia. In tale quadro generale, lo psicologo attraverso terapie di riabilitazione cerca di mantenere il più a lungo possibile le funzioni cognitive residue del paziente. Nello specifico possono essere utilizzati interventi mirati alla stimolazione cognitiva (potenzia le funzioni mentali residue), la Validation Therapy (cerca di approfondire i ,motivi del comportamento del malato), la Reality Orientation Therapy (cerca di mantenere il paziente ancorato alla realtà che lo circonda).

Inoltre è necessario sostenere la resilienza del nucleo familiare attraverso interventi che consentano di:


  • migliorare la gestione dello stress e delle emozioni

  • aumentare la consapevolezza e l'autostima


In ultimo, ma non meno importante, è necessario monitorare le condizioni dei caregiver con l'obiettivo di intervenire tempestivamente all'emergere di condizioni psicofisiche riconducibili ad un ambito clinico.

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