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L'importanza della Stimolazione Cognitiva nelle persone anziane

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Quando si parla di invecchiamento non ci si riferisce solo all’avanzare dell’età, ma anche ai cambiamenti organici, cognitivi ed emotivi. Alcuni cambiamenti sono normali, altri patologici. Tuttavia, la distinzione tra invecchiamento fisiologico e patologico rimane una linea sottile, che cambia a seconda degli aspetti considerati. In entrambi i casi, la riabilitazione può fare la differenza. Da un autorevole studio americano, il Seattle longitudinal study, è emerso che diverse funzioni cognitive, con il progressivo avanzare dell'età, subiscono un forte deterioramento. Quando non era associato a patologie, il decadimento era minimo prima dei 65 anni e peggiorava dopo gli 80 anni. Tra le funzioni cognitive modificate, emergeva una riduzione delle funzioni esecutive, dell’attenzione, della memoria e del linguaggio. Teniamo presente che le funzioni esecutive aiutano la persona a pianificare e organizzare un comportamento. Quindi, azioni molto semplici come sorseggiare una bibita con una

Insicurezza e timidezza.

  Parlando con i miei pazienti ci troviamo ad affrontare spesso sia il tema della timidezza che dell'insicurezza. Questi due concetti sono diversi tra loro ma hanno aspetti comuni. Possiamo considerarle come due facce della stessa medaglia, è importante conoscere le differenze e le caratteristiche. Possiamo definire la timidezza come la difficoltà nell'approcciarsi con persone non conosciute. Con il trascorrere del tempo, conoscendo a fondo queste persone, tende a scomparire. La persona timida è in grado di percepire le emozioni più degli altri. Infatti, la timidezza permette di: Ascoltare; Osservare; Rassicurare; Essere creativi; Essere umili. “ La timidezza è definita come l’incapacità di rispondere in modo adeguato alle situazioni sociali: in particolare, le persone timide hanno difficoltà ad incontrare altre persone ed avviare una conversazione con loro, a creare amicizie ed innamorarsi ” (Henderson, Zimbardo, Carducci, 2010). L'insicurezza è definita come la paura

Il Sostegno Psicologico

  Ogni persona, nel corso della propria vita, deve affrontare e superare periodi di forte stress oppure di forte cambiamento. Ognuno di noi mette in pratica delle risorse che consentono di superare brillantemente una crisi e di conseguenza stare meglio e di voltare pagina. Se questo processo non si concretizza e si blocca, ci sentiamo scoraggiati ed in balìa degli eventi stressanti. Sembra di vivere bloccati in una situazione di disagio e malessere. Il sostegno psicologico si pone l'obiettivo di affiancare il paziente per migliorare il suo adattamento alla frustrazione potenziando i suoi punti di forza. Questo tipo di intervento, non avendo come obiettivo la cura, è efficace non solo nelle situazioni in cui viene diagnosticata una determinata patologia, ma anche nei casi di psicologia positiva, cioè in tutti quei casi che pur non essendoci una diagnosi di patologia, il paziente sente il bisogno di nuovi strumenti emotivi-cognitivi per affrontare con tranquillità i cambiamenti de

21 Settembre 2023 – Giornata Mondiale dell'Alzheimer

  La Giornata Mondiale dell'Alzheimer fu istituita per la prima volta dall'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sia sulla prevenzione che sul decorso della malattia. Qui di seguito cercherò di dare una risposta esauriente per ogni domanda. Cos'è l'Alzheimer? Il nome di questa patologia deriva da un neurologo tedesco (Alois Alzheimer) che, all'inizio del 1900 descrisse per primo sintomi e caratteristiche. E' una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo. Nel corso del tempo le cellule del cervello vengono distrutte provocando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive dell'individuo (memoria, linguaggio e ragionamento) fino a compromettere l'autonomia e e la capacità di svolgere le normali mansioni quotidiane malattia dell'Alzheimer (Alzheimer's Disease) ha un'incidenza di circa il 5% della popolazione over 65 e circa il 20% degli ultra-85enni, anche s

Disturbo di depersonalizzazione e di derealizzazione

  Molte persone che incontro mi riferiscono che, ad un certo punto della loro vita, hanno provato una strana sensazione di scollegamento dal proprio corpo. Sembra quasi di osservare la propria vita dall'esterno (depersonalizzazione) oppure dalla sensazione di essere dissociati dall'ambiente che ci circonda. Questo disturbo può capitare a tutti noi. Questa strana sensazione si verifica in seguito a: forte periodo di stress; prima del ciclo mestruale; in seguito a calo di zucchero o affaticamento; abuso emotivo o abbandono. La depersonalizzazione/derealizzazione ha un'incidenza del 2% della popolazione, si presenta in egual modo tra uomini e donne. Può manifestarsi sia precocemente che a metà infanzia e raramente dopo i 40 anni. Se capita di sperimentare un momento di depersonalizzazione/derealizzazione al volante della propria automobile, meglio rallentare e fermarsi in un posto sicuro in quanto i riflessi non sono pronti. Sembra quasi di guidare la b

CONSULENZA PSICOLOGICA ON-LINE

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  Decidere di inviare una e-mail per fissare un appuntamento da uno psicologo, per confrontarsi su di un problema personale, è una scelta difficile da elaborare. Ad ogni modo, può essere necessario quando ci si trova in difficoltà nell'affrontare serenamente la propria quotidianità, un trauma oppure un problema. Durante la seduta si esplorano emozioni, si condividono storie, riflessioni con lo scopo di costruire un percorso di crescita personale. VANTAGGI DELLA SEDUTA ON LINE In Italia la domanda di consulenza psicologica on line è in crescita. Secondo alcuni dati forniti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2015, il 25% degli italiani ricorrono alla rete per cercare informazioni utili che riguardano la propria salute fisica e mentale. Internet ha permesso a molte persone di gestire le emozioni e di conseguenza ridurre lo stress e l'ansia associata nel contattare uno psicologo. Di seguito alcuni dei vantaggi che offre la consulenza on line: Offre continuità

EMETOFOBIA. LA PAURA DI VOMITARE IN PUBBLICO

  Ricevo tantissime e-mail da persone che provano grande disagio a mangiare in ambienti chiusi e soprattutto insieme a tantissima gente. Assaliti da un alto livello di ansia, manifestano nausea che origina una paura incontrollata di vomitare in pubblico. Tutto ciò provoca un senso di vuoto e tristezza. Vivere con l'angoscia generata da una probabile comparsa improvvisa di questo sintomo spinge queste persone ad isolarsi ed evitare tutti gli eventi ritenuti pericolosi. EMETOFOBIA la paura del vomito. Con il termine emetofobia si intende la paura di vomitare in pubblico oppure di vedere gli altri farlo. Le persone che ne soffrono vivono con il terrore di vomitare anche in assenza di cause oggettive che portino a pensare che questo possa succedere. La mente è invasa da continui pensieri intrusivi e tutta l'attività quotidiana gira intorno a questa paura. L'emetofobia è una condizione psicopatologica che può manifestarsi sia durante l'infanzia che in età adulta. I