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La Solitudine: Un Viaggio tra Emozioni e Riflessioni

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  La solitudine è un’esperienza universale che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo vissuto. Può essere desiderata e ritenuta un momento di pace e riflessione, oppure percepita come un senso di vuoto e isolamento. Ma cosa significa davvero essere soli, e come possiamo affrontare questa condizione? La Differenza tra Solitudine e Isolamento Spesso si confondono i termini, ma c’è una differenza importante. La solitudine è una condizione volontaria o naturale, che può portare benefici come il tempo per sé, la creatività e la crescita personale. L’isolamento, invece, è una situazione di esclusione sociale o di isolamento forzato, che può generare tristezza e senso di abbandono. I Benefici della Solitudine Quando vissuta in modo positivo, la solitudine può essere un’occasione per ricaricare le energie, riflettere sui propri desideri e obiettivi, e conoscere meglio sé stessi. È il momento di ascoltare i propri pensieri, di dedicarsi a passioni e hobby, o semplicemente di godersi il...

MUTISMO SELETTIVO

  Il mutismo selettivo (MS) è un disturbo d’ansia che si manifesta in età evolutiva ed è caratterizzato dall’assenza di comunicazione verbale in alcune situazioni sociali.Il termine “selettivo” indica che il bambino riesce a comunicare solo con alcune persone, solitamente i familiari, e ha difficoltà a esprimersi in certi contesti, ad esempio quello scolastico (APA, 2014).L’incapacità dei bambini di comunicare è il diretto risultato dell’ansia sociale e non è dovuto a deficit sensoriali o neurologici, come i disturbi afasici. Attraverso questo comportamento il bambino evita le sensazioni spiacevoli provocate dalla pressione sociale o dall’aspettativa di parlare in alcuni contesti (Shipon-Blum, 2010). La comparsa dei primi sintomi (marcata timidezza, paura delle persone, ecc.) avviene tra i 2 e 3 anni, ma l’esordio avviene solitamente prima dei 5 anni, con le prime esperienze sociali e scolastiche in cui viene chiesto al bambino di esprimersi verbalmente (APA, 2014).Le caratteristi...

AGORAFOBIA

DEFINIZIONE DI AGORAFOBIA L’agorafobia è la paura o l’ansia legata al trovarsi in situazioni o luoghi (per esempio tra la folla e nei centri commerciali o durante la guida) da cui non si può scappare facilmente o in cui potrebbe non essere disponibile aiuto se si sviluppa ansia intensa. Queste situazioni o luoghi vengono spesso evitati o affrontati con grosso disagio. ORIGINI DEL DISTURBO Le cause specifiche dell’agorafobia non sono ancora del tutto note, ma si ritiene che una combinazione di fattori genetici, neurochimici e ambientali possa contribuire alla sua insorgenza. Alcuni fattori di rischio comuni includono: storia familiare: l’agorafobia può essere più comune in individui che hanno parenti di primo grado con il disturbo o altre condizioni d’ansia; traumi passati: eventi traumatici, come l’abuso o l’aggressione, possono aumentare il rischio di sviluppare agorafobia. L’esperienza di un attacco di panico improvviso in una situazione specifica può anche scatenare l...

LA GENTILEZZA. Una parte integrante della Mindfulness

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 La gentilezza è una parte integrante della pratica della Mindfulness. Non viene né prima né dopo, ma "durante" la pratica. Se la gentilezza non "accade mentre" meditiamo, la nostra pratica di Mindfulness non è completa. Imparare a coltivare la gentilezza e l’amorevolezza verso se stessi è il primo passo per poterla regalare agli altri. Per notare ed accogliere gli atti di gentilezza che gli altri compiono verso di noi. Iniziando ad essere gentili con noi stessi possiamo innescare un circolo virtuoso dove ogni gesto, comportamento, pensiero e parola gentili innescheranno una reazione positiva dentro di noi, dentro chi li sta ricevendo, dentro un terzo spettatore. Ognuno di questi attori o anche solo uno di essi sarà invogliato a restituire la gentilezza ricevuta a chi gliel’ha donata o ad un altro ancora. E tutti fiammiferi che si accendono alla fine fanno un fuoco: la delicatezza di un atto di gentilezza innesca la forza della Gentilezza tra le persone. Le fasi d...

L'IMPORTANZA DEL LASCIAR ANDARE NELLA PRATICA MINDFULNESS.

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  Strettamente collegato al tema dell’accettazione, lasciar andare significa non attaccamento, a nulla, né ai nostri pensieri o alle nostre emozioni, né agli altri individui o agli oggetti, né alle situazioni o ai risultati. Rimandare la nostra felicità a un momento futuro, che potrebbe o non potrebbe arrivare, può portare a una notevole frustrazione. Ma ancora più importante, ci priva del nostro potere. Dicendo “Sarò felice quando…” stai dicendo che non puoi vivere l’esperienza emotiva che desideri fino a quando quella cosa non accadrà. Di fatto, continui a posticipare la tua felicità in funzione di un ipotetico evento futuro. Questo è molto pericoloso. Tutti noi abbiamo sogni e ambizioni, desideri e mete che ci prefiggiamo di raggiungere. Eppure condizionare il nostro presente alla realizzazione di questi obiettivi, ci impedisce di restare nel presente, apprezzare ciò che già abbiamo, essere curiosi del percorso che ci attende e grati per le opportunità che ogni giorni si prese...

STARE NEL PRESENTE. L'importanza di analizzare il presente per migliorare il futuro.

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  Vivere il momento presente significa imparare ad analizzare ciò che accade qui e ora, ascoltando e osservando ciò che ci capita in questo esatto momento, a livello fisico, emotivo e cognitivo così da esserne pienamente consapevoli. Possiamo considerare la mindfulness come una modalità d’essere o un'attitudine naturale di presenza mentale e consapevolezza che necessita di essere risvegliata attraverso la pratica meditativa dello stare nel qui ed ora, momento dopo momento, e dell’essere presenti in armonia con la propria natura più profonda (Kabat-Zinn, 1994). Ma cosa significa essere dotati di “presenza mentale”? Si tratta di “vivere il momento”, osservando ogni esperienza in modo attivo e rimanendo presenti e consapevoli, momento per momento. L’essere consapevoli implica essere costantemente in relazione con se stessi. Percepire  le proprie emozioni, pensieri, sensazioni e accettare ciò che accade, che sia positivo o negativo, per ciò che è. Il vivere “qui e ora”, di cui ...

ACCETTAZIONE: un pilastro fondamentale nella pratica Mindfulness.

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  L’accettazione è un costrutto psicologico che si basa sulla consapevolezza che uno scopo, un obiettivo, una situazione sono irrimediabilmente compromessi e non possono essere perseguiti. Possiamo trovare difficoltà ad accettare la fine di una relazione significativa, la perdita di una persona cara o l’esordio di una grave malattia. Ma anche piccole delusioni o cambiamenti quotidiani possono mettere in crisi la nostra capacità di accettare. L’accettazione non è comunque qualcosa di semplice, piuttosto è la conclusione di un processo spesso doloroso che in alcuni casi può richiedere il supporto di un professionista. Uno dei modi per “fare spazio” e accettare pensieri e emozioni è attraverso la pratica della mindfulness. Questa consente di sviluppare un atteggiamento curioso e non giudicante verso i propri contenuti mentali. L’accettazione è un sottile equilibrio, una linea invisibile che ci consente di mantenere la stabilità, permettendo alle emozioni negative di transitare e di ...